Roberto Saviano e Niccolò Ammaniti chiudono “Libri come”
Si conclude nel migliore dei modi la “Festa del libro e della lettura – Libri come” svoltasi dal 25 al 28 marzo 2010 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
E’ stato Roberto Saviano a chiudere ieri sera nella sala Sinopoli questa manifestazione che ha offerto la possibilità di incontrare e conoscere da vicino i più grandi autori italiani ed internazionali.
Lo ha fatto offrendo al suo pubblico una riflessione sulla cultura del sud Italia interpretata e raccontata da video musicali e dai testi di canzoni che ogni giorno vengono pubblicate su youtube da una miriade di cantanti, o presunti tali, napoletani ma non solo. Un paradosso, secondo Saviano, quello di immettere nel web e quindi nel mercato discografico, pezzi di musica già “Pirati” in partenza.
Nei testi di queste canzoni si trova la vera descrizione di luoghi che sembrano far parte di un mondo lontano. Luoghi in cui la donna è considerata un oggetto da sottomettere e il camorrista così come il latitante un uomo da idolatrare, comprendere e stimare per la vita che conduce, suo malgrado, tra nascondigli, musica, reati e femmine.
Da notare, su indicazione dello stesso Roberto Saviano, il numero delle visualizzazioni di questo video, il fatto che nel titolo compaia la dicitura “Ufficiale” e ovviamente le immagini che accompagnano la musica.
Una conversazione serena e divertente al contrario delle aspettative. Un’ occasione per conoscere più da vicino la realtà di una nuova mafia che si muove sul web e dal web forma i giovanissimi.
Nel pomeriggio invece è stato Niccolò Ammaniti a incontrare i molti ospiti dell’Auditorium. Lo ha fatto analizzando il genere horror nel cinema moderno e commentando spezzoni di film classici.
Un intervento, il suo, consderato piuttosto sottotono rispetto alle attese ma comunque interessante.
Ammaniti ha preso in considerazione film come Shining, The blair witch project, La casa, Il sesto senso e molti altri conosciutissimi che al momento della loro uscita nelle sale hanno terrorizzato il pubblico.
Li ha divisi in tre filoni: il primo considerato di terrore psicologco, il secondo più splatter ed il terzo capace di far saltare sulle poltrone solo grazie a colpi di scena imbrigliati in strutture conosciute e quindi prevedibili.
Un incontro che ha fatto scappare molti dalla sala Petrassi proprio a causa delle immagini proiettate ma che ha saputo descrivere in maniera capillare l’evoluzione di un genere cinematografico a volte scomodo per il grande pubblico.
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~ di 10piegamenti su 29 marzo 2010.
Pubblicato su Cinema, Internet, Poesia, Sociale, Video
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Grande Saviano!