Facebook censura Nino Randisi… e i suoi post contro la mafia
Nino Randisi, giornalista agrigentino, stamattina ha dichiarato ad ADNKRONOS quanto segue: “Sono molto arrabbiato. Mi è stato tolto l’account da quelli di Facebook solo perché continuavo a scrivere di mafia. Ma io non mi arrendo e ho già preparato un nuovo profilo. In poche ore ho di nuovo raggiunto quota 470 amici. Non mi arrenderò facilmente. E’ una cosa che non mi so spiegare, ha dell’incredibile quello che è accaduto: da quando ho iniziato con Facebook non ho mai scritto stupidaggini sul bel tempo o sulla pioggia, ma ho deciso di parlare di cose serie. Così pubblicavo link e video sulle operazioni antimafia. Ma soprattutto criticavo apertamente Facebook per non avere tolto, nonostante le numerose sollecitazioni, tutti quei gruppi inneggianti a Totò Riina e agli altri boss mafiosi“.
Così 48 ore fa il giornalista, aprendo il suo profilo, ha scoperto che era stato cancellato.
“Ho aperto Facebook e al posto della solita schermata, mi è apparsa la scritta “il tuo account è stato disabilitato da un’amministratore. Se hai domande o dubbi consulta la faq”. Sono rimasto di sasso. Ho tentato a consultare il sito ma senza alcun risultato. Non mi arrenderò facilmente. Voglio andare fino in fondo”.
Randisi ha creato un nuovo indirizzo di posta elettronica e di seguito un nuovo account su Facebook, ha deciso di non arrendersi e con il passaparola ha ritrovato oltre 470 amici.
Nino Randisi, da sempre interessato a temi riguardanti la mafia, si rifiuta di smettere di fare quello che ha sempre fatto. Continuerà anche a criticare duramente Facebook se faranno restare in rete i gruppi che inneggiano alla mafia.
La libertà di inneggiare alla mafia su Facebook, sembrerebbe precludere la più sana libertà di contrastare “cosa nostra”.
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