Stupri: gridare chiedendo aiuto non sempre ha effetto… sarebbe meglio urlate “al fuoco”…

L’emergenza sulle violenze sessuali è un argomento di cronaca che ogni giorno ci riferisce un tragico bollettino.

La cosa ancora più sconfortante è che, secondo molte testimonianze, le vittime, quando sono sotto il giogo del loro aggressore, tentano di chiamare soccorso urlando “aiuto”, bene, questo sembrerebbe spesso e volentieri poco efficace. Il più delle volte, le persone che sentono le grida e la parola “aiuto”, sono portate a tirare dritto o non mettere il naso fuori di casa perché, come spiegano gli psicologi, non vogliono rimanere coinvolti in una situazione che altrimenti non gli riguarderebbe. 

violenza_sessualeVera e propria indifferenza dunque, vergognoso, anche perché, son sicuro, le persone che preferiscono la strada dell’indifferenza sono poi quelle che con una buona dose di ipocrisia scendono in piazza per chiedere di istituire le ronde.

Gli stessi psicologi rivelano che, in caso di emergenza, urlare “al fuoco”, richiama l’ interesse collettivo. Si affaccerebbero alla finestra più persone, preoccupate per la loro incolumità, le loro auto e la paura che ciò interessi la loro casa. Ci sarebbe  dunque qualcuno che andrebbe a cercare il focolare scendendo in strada e questo sarebbe utile a mettere in fuga l’aggressore. Certo, riuscire ad avere il sangue freddo per riflettere su cosa dire per chiedere soccorso è difficile, non viene naturale usare un trucco del genere, si spera sempre che il senso civico regni nel dna di ciascun individuo. Lo stupro è un atto ignobile, che merita pene severe e certe per chi viola la dignità di un altro essere umano. Io punirei anche l’indifferenza con l’accusa, per chi tira dritto, di favoreggiamento.

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~ di chriup su 4 marzo 2009.

Una Risposta to “Stupri: gridare chiedendo aiuto non sempre ha effetto… sarebbe meglio urlate “al fuoco”…”

  1. completamente d’accordo sulle conclusioni, mentre la premessa mi lascia… interdetto.
    al fuoco e non aiuto?

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