Settimana della moda di Milano 2009: pizzi, anni ottanta e fucsia i veri leit-motive delle collezioni

milano161Da poche ore si sono spenti i riflettori sulla settimana della moda di Milano.

Una kermesse che ha ricevuto commenti sia positivi che negativi. E’ di molte persone infatti il pensiero che le nuove proposte per l’inverno 2009/2010 siano state sterili e prive di innvoazione. Ma è davvero così?

A colpire immediatamente e trasversalmente rispetto ai vari stilisti che si sono presentati è stato il trionfo del rigore e dei pizzi.

Ma veniamo al dettaglio:

Armani presenta una collezione che ricorda decisamente le origini del suo lavoro, attraversando grazie alle sue creazioni l’intero mondo: il cappotto afgano morbido e colorato sfila accanto al vestito gipsy o quello a fiori delle donne giapponesi. Ci sono poi le scarpe rigorosamente basse, le giacche corte e i già apprezzati pantaloni morbidi.

Prada punta tutto sul pizzo inserendolo sulla tuta al tubino seppur di colore differente, senza smentire il suo tocco minimal e i tagli severi.

Sulla stessa lunghezza d’onda si trovano invece Roberto Cavalli e il duo Dolce&Gabbana: per loro la donna è pìù romantica che sexy, diventa di classe tralasciando l’aggressività di sempre. A farla da padrone in entrambe le sfilate sono i vedo/non vedo.

Dolce&Gabbana, nello specifico, propongono una collezione surrealista, soprattutto per quanto riguarda i dettagli: nei capelli abbiamo cerchietti con manine, ma anche guanti-sciarpa, sandali a conchiglia, bottoni realizzati con rami di corallo. Surrealista da un lato, ma realista dall’altro, con colori classici come il bianco e il nero, intervallati dal color fucsia, grande protagonista di stagione. Il pezzo forte? L’abito con l’immagine di Marilyn Monroe.

Roberto Cavalli presenta una collezione, priva questa volta delle stampe celebri del marchio, che lascia spazio a disegni tenui e sfumati su abiti e tuniche. Le borchie e la pelle ci mostrano una donna molto forte e aggressiva, che non rinuncia pero’ alla sua femminilita’ e carica seduttiva.

Una donna metropolitana è invece quella pensata da Donatella Versace che, assieme al pittore Tim Roeloff, ha riprodotto stampe sulle sete luminose dei mini abiti gialli,viola e fucsia. Per le donzelle, i tacchi saranno out, al cambio con ballerine o trampoli.

Laura Biagiotti ha portato in passerella a Milano una collezione ispirata al Futurismo, che proprio quest’anno viene festeggiato: il Manifesto del movimento artistico, ideato da Marinetti, compie infatti cento anni. Ecco che allora i ricami e i motivi degli abiti indossati dalle modelle richiamano i temi dell’avanguardia. La collezione e’ viva, energica, dinamica, gioiosa. Cosi’ come i colori, giallo e viola in prima fila. Ma alla ribalta anche il violetto, il fucsia, il giallo, il biondo oro, senza dimenticare il nero e il grigio.

I tessuti sono il panno di cashmere, il velluto cangiante, le taffettas, l’organza, che possono apparire in volumi ingombranti ma anche in linee piu’ aderenti.

La donna di Salvatore Ferragamo e’ elegante, sofisticata, chic, ma sempre contemporanea. Gli abiti segnano il punto vita femminile e le giacche danno importanza alle spalle. Le gonne tubolari dal rigore geometrico ci mostrano le curve delle donne, mentre le maglie, con pizzi, e gli abiti bustier rendono ogni donna sensuale e bellissima.

Gucci con la sua donna fetish, androgina e molto sexy si rifa’ a Tina Chow, la prima donna a morire di Aids, nel 1992, all’eta’ di 52 anni. Una donna dalla pelle chiarissima, le labbra rosso fuoco, e un aspetto nel quale maschile e femminile si mescolavano. Gucci ci ripropone in quest’ottica la moda degli anni Ottanta: Frida Giannini infatti ha portato in passerella tailleur, abiti corti, t-shirt, pantaloni aderentissimi, trench di vernice, stivali aderenti con tacchi altissimi e blazer di cavallino.

Anche l’azienda, che gestisce il marchio Gianfranco Ferre’, è giunta a Milano presentando una collezione rigorosa con chiara ispirazione agli anni Ottanta. “Il nuovo accessorio di stagione è la gorgiera bianca”, mentre le scarpe sono dei veri e propri gioielli: “Hanno i tacchi in legno di ebano e cristalli di Murano”.

Chiudiamo questa panoramica sulla settimana della moda di Milano con la collezione di Moschino dove il doppio e il gioco sono i veri protagonisti. Il doppio che sottointende la capacita’ di dare piu’ valore, piu’ significato, mentre il gioco che ci racconta il bisogno di essere su due piani. Moschino ci propone allora una sovrapposizione con le forme classiche, contrasti che rappresentano continuita’ ma anche novita’. Nuove linee, nuove forme, nuovi volumi che pero’ si rifanno sempre al passato. Il pezzo forte e’ la giacca Torero Moschino, un giubbotto biker con spille da balia, bottoncini metallici e borchie.

Fonte: stylosophy , ArchitetturaeDesign
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~ di 10piegamenti su 3 marzo 2009.

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