Una musica può fare

Nella mia storia personale, nonostante abbia sempre cercato di condivdere i miei gusti musicali con amici e partner, la maggior parte delle volte ho goduto delle mie scelte da solo. Confinato in un auto o isolato da un paio di cuffie mentre mia madre chiamava dalla cucina per il pranzo e la cena la musica è stata per me canoa tra le rapide del fiume.
Non dimentico certo i pomeriggi sulla Y10, li vicino al parchetto, alla giovanissima età minima per la patente. In quel periodo Baglioni cantava per me il “Mal d’universo” che sentivo dentro.
Poi venne Renato Zero mentre si stava facendo notte e Laura Pausini a completare poeticamente la mia solitudine giovanile. Una solitudine cercata e fortemente voluta. Io e i miei Cantati….non era facile capirci ed apprezzarci.
Io ero in perfetta sintonia con loro ed in conflitto costante con la realtà che a quell’epoca sembrava grigia e assai limitata.
Insomma la musica mi ha aiutato a sopravvivere (come penso che abbia fatto con molti). Ma il problema è sempre stato che la mia musica Melensa, Romantica, Noiosa, Smielata e quant’altro difficilmente era proponibile ai bulletti di periferia che mi trovavo costretto a frequentare dalle contingenze di una vita non autonoma.
Ogni tanto ci provavo…a sorpresa inserivo una cassetta nello stereo della macchina e cominciavo a godere della condivisione di tali “poesie” con i miei amici. Ma non durava molto…una, due canzoni e poi di nuovo Oasis, U2, Nirvana e Metallica. Non che questa musica non mi piacesse ma era come se non riuscisse a colpire al cuore…il mio cuore.
Pochi concerti da piccolino…in fondo non era semplice trovare coraggiosi eroi che si immolassero per un amico fin troppo ottocentesco.
Nel mio armadio c’è scritto:
“mondo urticante dove essere sensibili è la colpa peggiore, meglio narcotizzarsi e perdere la capacità di cogliere sfumature che tanto non potresti comunicare a nessuno”.
Frase da ragazzo rassegnato.
Poi però l’amore…quello ascoltato e cantato si palesava nella mia vita. Le canzoni, anche quelle che il giorno prima faticavano a trovare riscontro cominciarono ad avere un senso profondo. A creare ferite, a lacerare l’animo e a scolpire ricordi indelebili nella mente.
Il primo amore era ben disposto….cantavo spesso. Venivo apprezzato e mi sentivo felice.
Poi di nuovo l’impossibilità di comunicare attraverso la musica con altri “frammenti” della mia vita.
Nel frattempo mi arricchivo, cominciavo a conoscere Celin Dion, Madonna, Tiziano Ferro, Giorgia, Elisa, Craig David. Di striscio ascoltavo Venditti, Eros e De Gregori. Tanto Battisti, ma quello da sempre e ancora oggi.
Con l’ultimo amore e con tutto l’amore mi ero imposto un allargamento di gusti musicali ma, per quanto io facessi i miei sforzi arrivando ad apprezzare Bjork, Gorillaz, Goldfrapp, Lamb, Telepopmusic e altri sul genere dall’altra parte la chiusura nei confronti della mia selezione era ferrea e spesso inamovibile.
Io con le canzoni ho sempre parlato. Se non altro comunicato quello che mi era difficile esprimere con semplici parole. Spesso avrei voluto raccontarmi cantando una canzone ma bisognava trovare qualcuno che avesse voglia e interesse ad ascoltarmi.
Il primo amore è sempre stato disponibile. In silenzo, dall’altra parte di un filo ascoltava e applaudiva le mie interpretazioni. Era forse un tradimento??? Forse ma non riuscivo proprio a contenermi.
Persino adesso mentre scrivo confinato in un ufficio sento di me la voglia di “canzoni stonate da urlare al cielo lassù“…di quelle “canzoni vecchie ancora buone da cantare” “perchè la musica lo sai davvero non l’ho mai tradita

Vi chiederete perchè scrivo di tutto ciò…
Credo semplicemente per constatare quanto la musica possa essere importante nella vita di una persona. Quanto formi un individuo durante i primi anni della suia vita e quanto la stessa musica possa risultare un rifugio sicuro in cui andarsi a nascondere…da piccoli così come da grandi.

Bhè da ieri il mio rifugio però, sembra essere a due piazze. Il mio sogno divenuto realtà si rivela tale anche in questo, condividendo con me gli stessi gusti musicali e comunque non pregiudicandosi l’ascolto di nuovi\vecchi\vecchissimi successi.
Insieme cantiamo, ascoltiamo e vibriamo allo stesso ritmo. Ci guardiamo e sorridiamo mentre chicchessia pronuncia la fatidica frase perno di tutto un brano.
Questa situazione è magica, quasi surreale ma la vivo con gioia e curiosità perchè se nel passato la mia musica mi ha isolato, adesso è tempo di riscatto.
Da oggi la MIA musica non è più tale.
Da oggi comincio ad ascoltare la NOSTRA musica…e quasi mi commuovo.

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~ di 10piegamenti su 31 ottobre 2008.

2 Risposte to “Una musica può fare”

  1. …si! solo nostra…!

  2. musica e’…leggere questo sito …ascoltando canzoni…che rimarranno nella storia…ripeto…siete grandi!

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